Tra strette vie e antichi sassi
C'era una volta, tra antichi villaggi e tradizioni, una terra di borghi sospesi nel tempo, dove la storia sembra trascorrere più lentamente e i racconti corrono tra vicoli e finestre.
Una passeggiata a Qualto e Zaccanesca
Qualto è il borgo più antico del comune di San Benedetto Val di Sambro e ci appare in tutto il suo emozionante splendore mentre svela la sua origine di paese fortificato con le sue pietre centenarie, le mura, il belvedere e i portoni delle abitazioni che tenaci hanno resistito nei secoli. Passeggiare per Qualto è una vera scoperta. Un labirinto di muri di pietra, tetti di arenaria, architravi, iscrizioni, la fontana da cui sgorga acqua freschissima tutto l’anno: tutto parla della sua storia risalente all’inizio del 1200. Una storia che ancora invade il borgo di un fascino immutabile. Qua e là opere “en plein air” dipinte sulle facciate di alcune abitazioni mostrano tracce di modernità conferendo ancora un fascino del tutto particolare al borgo.
La chiesa di San Gregorio Magno domina tutto l’abitato e la piazza: costruita attorno al 1300 è anche dedicata alla Beata Vergine del Carmine che nel 1630 protesse Qualto dalla peste.
Zaccanesca, il borgo nascosto
Celato dal suo bosco di querce e castagni, anche Zaccanesca è uno dei villaggi più antichi del comune. Nel centro del caseggiato conosciuto già nel lontano 1200 con il nome di Caccianesca, racchiusa tra le mura delle abitazioni, primeggia la Chiesa di Santa Maria, simbolo di tutta la storia di questa bella comunità. Il borgo è invaso da un’aria domestica, arcaica, e grazie ai suoi pochi ma indomabili abitanti ogni anno sembra diventare più bello. Cesare, Domenico e Renzo detto Favilla sono i suoi custodi e i testimoni di una storia affascinante. Venire a Zaccanesca è come andare ad una festa, ogni giorno. Troverete sempre qualcuno disposto ad offrirvi da bere, soprattutto vino, fare due chiacchiere e ascoltare i racconti della loro tradizione.
Antiche tradizioni
Siamo a Qualto e qui troviamo anche l'antico essiccatoio dove ogni autunno vengono disposte le castagne a seccare per 40 giorni e 40 notti. Per tutto il periodo gli abitanti si riuniscono alimentando il focolare che permette ai frutti di scaldarsi lentamente fino a seccarsi. Dopodichè verranno pulite e macinate al mulino per ottenere la farina. L’aroma dolce che si respira in quei giorni nel borgo ci riporta indietro nel tempo e dona quella gioia che nella vita si può trovare solo nelle cose più semplici
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