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Tracce d'arte

Tappa del Gran Tour di Goethe, il borgo di Loiano è una delle più antiche stazioni di posta del nostro Appennino ed è proprio qui che hanno trovato casa i frati Eremiti dell’Ordine di Sant’Agostino.

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Tesori nascosti tra i monti

Era il 1324, in una terra di antichi confini, quando i frati Agostiniani costruirono il primo convento sulle cui fondamenta, oggi, troviamo la chiesa dei SS. Giacomo e Margherita, scrigno d'arte sacra del paese di Loiano. Costruita nel 1616 e rinnovata nel 1933, vide il passaggio di pellegrini e personaggi illustri che transitarono in questa porzione d’Appennino, e custodisce preziose opere d’arte che potranno essere il punto di partenza per un itinerario alla scoperta della tradizione sacra delle nostre montagne. Basteranno infatti due passi fuori dal paese per scoprire la storia e le chicche religiose del territorio loianese.

Nella vicina e caratteristica frazione di Anconella, ecco spuntare con il suo bel campanile la Chiesa di San Vittore, custode di un incantevole organo del 1880. A Scanello, sull’altare maggiore della chiesa dedicata a San Giovanni Battista si ammira un’importante pala dipinta nel 1575 da Bartolomeo Passarotti, amico del Correggio. Di più antica origine è, invece, la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, a Barbarolo, dove non può mancare una visita all’antico e suggestivo oratorio di San Cristoforo, raggiungibile solo a piedi.

Le "chicche" da non perdere per scoprire l'arte sacra di montagna:

  • Pala d’altare raffigurante S. Giacomo, il patrono del paese, opera del fiammingo Denijs Calvaert intitolata “Madonna, Bambino e San Giacomo"

  • Statua della Madonna del Carmine di Angelo Piò

  • Compianto in terracotta sul Cristo Morto risalente al XVIII secolo

  • Una camminata fino all'oratorio di San Cristoforo

Un ringraziamento molto speciale...

Appena prima di varcare la porta della sagrestia della chiesa dei SS. Giacomo e Margherita, si legge un’iscrizione in onore del francescano Pier Jacopo della famiglia dall’Olio. Fu una figura di rilievo per Loiano ed è a lui che si devono il coro, il presbiterio e il campanile, costruiti verso il 1757 come ampliamento del complesso. Più recente è, invece, la cupola costruita nel 1933.

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