La ricetta di stagione: la “Stiaza”
Tra paesi e vicoli di BOM, nei giorni di festa si respira una vera ed autentica aria di tradizioni tramandate. Tra queste, per il periodo pasquale, c'è la preparazione della Stiaza, una pagnotta molto particolare.
Il pane di Castel dell'Alpi
"Stiaza": con questo nome in dialetto, che in italiano diventa “schiaccia”, si indica, nei dintorni di Castel dell’Alpi, una pagnotta leggermente dolce che si usava preparare a ridosso del giorno di Pasqua.
La pagnotta veniva aromatizzata con semi di anice e uva sultanina e, appena tolta dal forno - ma guai a toccarla, essa spargeva un profumo inconfondibile che manteneva fino a quando la mattina di Pasqua veniva tagliata a fette per essere consumata.
La schiaccia era la base della ricca colazione che rompeva il digiuno della Quaresima: pur essendo un pane dolce, essa si accompagnava all’uovo sodo benedetto da mangiare con un pizzico di sale, recitando il Credo.
Tradizione vuole che l’infornata del sabato santo, in passato, fosse tutta di pagnotte dolci per le quali alla bottega si acquistava ben un chilo di uva passa!
si ringrazia l’Associazione culturale Savena Setta Sambro - www.savenasettasambro.com
Preparazione
La ricetta è molto semplice. Partiamo da una classica preparazione per una pagnotta casareccia, potete usare una ricetta personale o sceglierne una secondo preferenze. Il nostro consiglio è privilegiare farine da grani locali e produzioni km0!
Alla ricetta basterà aggiungere i profumi classici della Stiaza: uva passa e anice, entrambe reperibili facilmente nelle drogherie o nelle botteghe ben fornite.
Per rispettare la tradizione vi consigliamo di gustare la pagnotta con uova e salame o con burro e marmellata, per accontentare i gusti di tutti!
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